“Lei non sa chi sono io”

Vi è capitato di conoscere un arrogante? Qualche giorno fa ho letto un articolo su un quotidiano. Parlava di una delle "malattie" più diffuse nella nostra società: l'arroganza.

Veniva descritta come un morbo. Un'epidemia! Sembrerebbe che l'atteggiamento del "lei non sa chi sono io" non sia più un tratto distintivo solo di alcuni personaggi pubblici, ma sia diventato ampiamente diffuso. Una persona arrogante brucia piano piano dentro ed è per questo motivo che spesso lascia dietro di sé un deserto. Fa terra bruciata intorno a sé. E spesso si sorprende perché nessuno gli sta accanto.

Ma dico io, come si può sopportare a lungo qualcuno che vuole sempre avere ragione, che pensa di sapere tutto e meglio di tutti gli altri? Come può piacere una persona alla quale chiedi qualcosa e ti risponde con disdegno e altezzosità? Le cose precipitano se provi a fare un piccolo commento non gradito: l'arrogante diventerà furioso nei tuoi confronti. Questo accade ogni qual volta metti in dubbio (non volendo) il loro aspetto, la loro intelligenza, le loro abilità atletiche, o qualsiasi altra cosa legata all’immagine che vogliono dare di se stessi.

L'arroganza è spesso associata a un forte senso di egocentrismo. Pare che il mondo debba ruotare unicamente intorno a loro. Non conoscono la parola empatia, non riescono minimamente a mettersi nei panni degli altri o a comprendere i loro sentimenti. So bene che il loro comportamento spesso riflette una mancanza di profondità interiore. Mi è chiaro che bisognerebbe essere benevoli nei loro confronti perché con il loro atteggiamento devono nascondere i propri punti deboli e loro paure.

Ma non si può permettere loro di prevaricarci. Come? Mantenendoci saldi nei nostri principi ma prendendo le distanze. A volte, ma solo a volte, incontrare delle ostilità da parte di qualcuno può spingere gli arroganti ad essere più sinceri con se stessi, interrompendo per un po' la loro sceneggiata di superiorità. Se nulla cambia, statene lontano!

Di Maria Bernasconi