La star della scorsa settimana. Una certa ambasciatrice non ambasciatrice (ministro plenipotenziario, ha tenuto a precisare il sindacato dei diplomatici), Elena Basile, è diventata una star della tv.
Ospite di vari salotti televisivi dispensa le sue sentenze sulle nefandezze di Occidente e Israele. Lo fa col piglio di un'attrice consumata e, soprattutto, elargendo insulti nei confronti dei giornalisti padroni di casa e degli altri ospiti in studio (storici, professori universitari, studiosi di questo particolare fenomeno) perché non la pensano come lei.
Accusa chi esprime la propria opinione di fare spettacolo. Al giornalista Paolo Mieli si rivolge dicendo: "Questo discorso non me lo sarei aspettata da lei che stimo tantissimo, di cui conosco l'erudizione e di cui seguo gli spettacoli in televisione. Quando analizza eventi passati non utilizza questi che sono metodi propagandistici".
Abbandona i salotti televisivi perché, a detta sua, non le hanno dato il giusto spazio per esporre il suo pensiero. Insomma, con il suo fare, al di là delle sue idee, che liberamente può e ha espresso, si è resa davvero ridicola. Forse le tante apparizioni in tv le hanno dato alla testa, o forse, semplicemente, le hanno fatto perdere il senso della misura? Peccato, perché è proprio senso della misura che ci spinge verso la soglia della gentilezza, una chiave eterna per accedere a una buona qualità dei rapporti umani.
Oltrepassare il limite della misura, come ha fatto lei, anche se si dovesse avere ragione, equivale automaticamente a trovarsi dalla parte degli sbagliati. Sempre, in ogni occasione. Chi tenta di imporsi sgarbatamente, con supponenza e arroganza, pensando sia la strada giusta per affermare le proprie ragioni, compie, innanzitutto, un gesto di maleducazione. Un appunto va fatto anche ai conduttori televisivi.
Ogni volta che la situazione è drammatica, entra in gioco il famoso "indice di gradimento" cosicché, anzichè aiutarci a comprendere i fatti, eccitano i picchiatelli di ogni risma. Questo è accaduto durante la pandemia e la guerra in Ucraina. Ora si ripete con la tragedia di Israele scatenare l'ego di personaggi, altrimenti fuori dal giro, che devono farsi notare. Vedrete, i talk show pulluleranno di personaggi astrusi, spesso non preparati, in cerca di notorietà .
Di Maria Bernasconi
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