Ed eccomi qui, ormai le mie vacanze estive sono finite. Sembra ieri che ero al mare stesa sulla sdraio sotto l'ombrellone. Sembra ieri che ammiravo il mare al nascere del sole e respiravo tutta la pace che c'era intorno a me. Sembra ieri che potevo ammirare i magici tramonti sul mare. Invece, è già passata una settimana.
Sono ritornata alla vita di tutti i giorni, al giornale, alle mille telefonate, agli appuntamenti e alle mie trasferte Lugano-Zurigo e viceversa. Passo ore e ore alla guida. Ad ogni trasferta spero di non trovare colonne interminabili al Gottardo. Ma niente da fare, ormai, regolarmente, prima della galleria, anche dopo il grande flusso dei vacanzieri, le colonne sono la prassi. Freno, scalo le marce, riparto, sbuffo un po', ma poi mi dico che non è poi così grave e che la stessa sorte tocca ad altre decine, centinaia di automobilisti. Cerco di sfruttare al meglio l'attesa.
Così, l’abitacolo dell’auto diventa un bozzolo per ascoltare i fatti della giornata alla radio, per parlare con le persone che amo e che, magari, a loro volta, sono in attesa in un'altra coda o ferme ad un semaforo. E penso. Le ore alla guida stimolano pensieri intensi, quelli che portano soluzioni lungamente cercate e che appaiono lì a portata di mano. E altrettanto velocemente poi volano via. Perciò ho preso l'abitudine di registrare le idee che mi vengono in mente durante i tragitti in auto e le lunghe attese al portale del San Gottardo.
Come ogni anno, la voglia di ripartire non mi manca, poiché in fin dei conti, la normalità è data dalla quotidianità del lavoro, dei progetti da portare avanti, dei problemi da risolvere, delle bollette da pagare, ecc. Sono pronta, ho "ricaricato le pile" per affrontare il ritorno al lavoro con serenità, con passione e con dedizione. Sono pronta per regalarvi ancora tante belle pagine da leggere e per tenervi informati sui fatti che vi riguadano più da vicino. Pensando sempre a voi, cari lettori, perché sento il vostro affetto e la vostra vicinanza.
Di Maria Bernasconi
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