Sono nato così, ma non ditelo in giro, di Mattia Muratore
Qualche settimana fa, dopo aver incontrato l’autore in occasione di un corso di aggiornamento, mia cognata mi ha regalato il suo libro, del quale, mea culpa, non avevo mai sentito parlare. Il libro in questione è “Sono nato così, ma non ditelo in giro”, pubblicato nel 2022 da Chiarelettere, e l’autore è Mattia Muratore, nato a Monza nel 1984 e sempre vissuto ad Arcore; laureato in Giurisprudenza, lavora presso l’università di Milano Bicocca.
Mattia convive, dalla nascita, con l’osteogenesi imperfetta, comunemente nota come “malattia delle ossa di cristallo”; appassionato di sport, è il capitano degli Sharks Monza, squadra di hockey su carrozzina elettrica, in cui gioca da circa venticinque anni. Nel 2018, con la nazionale italiana, ha vinto il campionato del mondo. È ambasciatore dello sport paraolimpico. Non conosco l’autore personalmente, non so dirvi se tutto ciò che racconta nel libro è capitato proprio a lui, o ad alcuni suoi amici; non so se ci sia qualcosa di romanzato o se è un libro di memorie, o addirittura un diario.
Per descrivere il suo scritto, utilizzo le parole di presentazione dell’editore: Sono nato così, ma non ditelo in giro è il racconto ironico, intenso, a tratti spietato, sicuramente rock, ma non senza una vena pop, della vita di Mattia Muratore. Una vita come quella di tutti, ma anche da quella di tutti straordinariamente diversa. Perché Mattia ha l’osteogenesi imperfetta, la “malattia delle ossa di cristallo”: già alla scuola materna le fratture che aveva collezionato non si contavano sulle dita di mani e piedi.
Eppure, grazie all’ironia e alla leggerezza con cui è trattata, questa non è una storia di dolore o sofferenza, ma di una eccezionale quotidianità, fatta, come per tutti, di primi appuntamenti, concerti e derby, conditi però da quei frequenti momenti tragicomici che capitano a chi, come l’autore, si trova immerso dentro il mondo della disabilità. Così, con una scrittura semplice e incisiva, del tutto priva di autocommiserazione o retorica, questa storia, venata di intelligente umorismo, a tratti romantica, ma mai sdolcinata, ribalta a ogni pagina lo stereotipo buonista che abitualmente si accompagna alla disabilità. E ci restituisce la preziosa consapevolezza della responsabilità di tutti verso chi il rispetto degli altri e la libertà di vivere deve conquistarseli giorno per giorno".
Vorrei però raccontarvi cosa ho provato leggendo questo libro. Convivo, da sempre, con alcune piccole disabilità, ma allo stesso tempo con il privilegio di non avere nulla di particolarmente serio, quindi ho sempre condotto una vita simile a quella della maggioranza degli esseri umani. Non sempre ho riflettuto a sufficienza sulle difficoltà quotidiane delle persone diversamente abili, e talvolta mi sono trovato a disagio nei loro confronti, non sapendo come comportarmi.
La lettura di Sono nato così ha spalancato una finestra sul mondo che non conoscevo, o forse che non ho voluto conoscere, a sufficienza. Lo stile di scrittura di Mattia Muratori, sempre ironico e tagliente, fa sì che il libro, che apparentemente racconta vicende di vita quotidiana di una persona disabile, parli direttamente, e senza sconti, a noi non disabili. Ciò avviene fin dalle prime righe di ogni capitolo, introdotto da una frase classificata come “Le perle del pirla”, ciò che noi talvolta, o spesso, siamo.
Altrettanto espliciti sono i titoli dei capitoli, come per esempio: “I disabili e i loro innegabili vantaggi”, “Non accettate caramelle dagli handicappati”, “Di coerenza incoerenza”, “Sogni che capitano”. No, non vi racconterò i diversi episodi del libro, li scoprirete da soli leggendo; vi dirò solo che il racconto di Mattia mostra chiaramente quanto l’espressione “diversamente abile” non sia un modo di dire politicamente corretto, ma la verità. La lettura di questo libro mi ha fatto crescere. Spero sarà così anche per voi.
Di Maurizio Nappa Improta
Altri articoli
L’amore al fiume (e altri amori corti)
Zucchero (piccola storia amara)
Libri nascosti