Il mandorlo (detto anche: Amyg-dalus communis L.; Prunus amygdalus Stokes; Prunus communis) è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, ordine delle Rosales, genere Amygdalus.
Si distingue dal pesco per il maggiore sviluppo vegetativo e si caratterizza per la sua longevità: spesso, il mandorlo supera, in ottime condizioni, il secolo di vita. Resta comunque una pianta a medio sviluppo che non supera quasi mai i 10 metri di altezza ed il cui tronco presenta un diametro che, talvolta, può raggiungere la decina di decimetri. Il portamento dei rami può variare notevolmente: dalle piante che presentano rami aperti, a quelli praticamente pendenti fino alle piante con rami perfettamente dritti ed eretti. Le foglie, lucide nella parte superiore ed opache in quella inferiore, sono di un bel verde intenso, leggermente seghettate e lanceolate.
La fioritura è precoce, addirittura prima di quella dell'albicocco, e precede anche la nascita delle foglie. In Italia, la fioritura ha inizio, a seconda delle zone, tra la seconda decade di gennaio ed i primi giorni di aprile.
Il frutto del mandorlo, di forma ovoidale, è, ovviamente, la mandorla; anche se, sarebbe meglio definirla non il frutto, bensì il seme della pianta. Sono delle drupe contenute in un esocarpo carnoso, dal colore verde pallido e leggermente peloso; l'endocarpo, invece, quello che noi conosciamo come 'guscio', è legnoso e di consistenza varia. Il seme all'interno è ricoperto da una sottile membrana semicoriacea e, di solito, si presenta come seme solitario, anche se non sono rari i casi in cui si possono trovare due semi all'interno dello stesso guscio.
Le radici della pianta, che si adattano molto facilmente ai più diversi tipi di terreno, possono raggiungere anche una notevole profondità ed un grande sviluppo se si trovano in un terreno ricco ed ospitale.
A seconda delle caratteristiche del suo seme, i mandorli si distinguono nelle seguenti varietà: amara, i cui semi risultano, appunto amari e tossici per la presenza dell'amigdalina; dulcis, è forse la varietà più coltivata poiché i suoi semi sono largamente utilizzati in molte preparazioni: preparazione di piatti salati, preparazione di dolci ed estrazione dell'olio di mandorla utilizzato in cosmetica; fragilis, presenta il seme dolce ma, a differenza delle varietà precedente, l'endocarpo non è legnoso.
Il mandorlo è una pianta dal passato affascinante e dalla storia veramente molto antica; basti pensare che, nelle regioni del mediterraneo, viene coltivata con successo da oltre tre millenni.
COME SI RICONOSCE
È un albero a foglie caduche, molto longevo e frugale, a portamento eretto e alto fino a 10 metri. I fiori bianchi o appena rosati, sbocciano a fine inverno; i frutti sono delle drupe ad epicarpo carnoso, il mallo, che si distacca a maturità mettendo a nudo il nocciolo duro e appiattito contiene uno o due semi, cioé le mandorle.
I frutti si raccolgono d'estate quando sono ben maturi e cadono spontaneamente fessurandosi; poi si lasciano seccare al sole, in modo da liberarli del mallo
COME SI UTILIZZA
Si coltivano diverse varietà a mandorle amare, dolci o di sapore intermedio. A scopo alimentare, o come aromatizzanti, vanno preferite le mandorle dolci, mentre per produrre l'olio di mandorle, emolliente e lassativo, si possono utilizzare anche quelle amare.
COME SI CONSERVA
Le foglie si essicano all'aria, le bacche si raccolgono a completa maturazione. L'essiccazione avviene in luogo ombroso e aerato: si conservano le parti in sacchi di juta.
I CONSIGLI DELL'ERBORISTA
Per rinfrescare l'intestino: versare in mezzo litro di acqua fredda 2 cucchiai di mandorle e farle bollire 20 minuti a fuoco lento. Filtrare e bere alla sera prima di coricarsi.
Contro la tosse: in un quarto di litro di latte far bollire un cucchiaio di mandorle tritate per 10 minuti. Filtrare e bere a piccoli sorsi con l'aggiunta di un cucchiaino di miele.
Un bagno ammorbidente: versare nella vasca 30 gr. di mandorle in polvere e 10 gr. di polvere di ireos (dal profumo di mammola).
Per una perfetta pulizia del viso: versare in uno scodellino un cucchaio di mandorle polverizzate e aggiungere acqua fredda, sino a formare una pastella. Massaggiare la pelle per qualche istante, quindi risciacquare con acqua tiepida. Questa pulizia può essere fatta anche tutte le sere.
Consigli: le mandorle, così come tutta la frutta secca, sono particolarmente indicate in caso di diabete poiché hanno la capacità di ridurre l’assorbimento di glucosio ed evitare, di conseguenza, i picchi glicemici. Esse, quindi, possono essere consumate (con moderazione) anche in caso di diabete o iperglicemia.
Controindicazioni: per quanto riguarda le mandorle amare è bene non eccedere nel consumo a causa del contenuto di amigdalina, sostanza nociva per la salute dell'uomo. È bene sapere infatti, che una quantità di circa 40 mandorle amare (o più), apportano un contenuto di acido cianidrico potenzialmente “letale” per l’organismo.
Di Aty Lenzo
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