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La catastrofe didattica italiana

Occorre una riflessione politica generale sulle priorità di sistema Dal 15 marzo la gran parte delle scuole italiane è stata nuovamente chiusa e oltre 7 milioni di studenti (degli 8,4 milioni complessivi) hanno seguito le lezioni on line da casa per due settimane. Il 7 aprile è previsto il ritorno in classe ovunque fino alla prima media, mentre rimarranno in didattica a distanza tutti gli altri, o quasi. È il déjà vu di modalità ormai ben note che hanno però clamorosamente mancato l’occasione di trasformarsi da male per alcuni (e il sottoscritto non concorda) necessario ad ampliamento delle opportunità didattiche. La

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